Ernia dorsale: cause, sintomi, cosa fare, esami e cure
Cos’è? Quali sono le possibili cause?
L’ernia dorsale, o ernia del disco dorsale è, al pari dell’ernia cervicale o l’ernia del disco lombare, una condizione dolorosa. È dovuta all’infiammazione della radice dei nervi del dorso conseguente alla fuoriuscita di liquido contenuto all’interno del nucleo del disco intervertebrale.
Quando si parla di disco intervertebrale o vertebrale ci si riferisce a quella struttura che si trova tra le vertebre, e che ha la funzione di “ammortizzare” e “smorzare” i carichi sulla schiena. In un certo senso, agisce come la sospensione della macchina quando si prende una buca: ammortizza il peso evitando un carico eccessivo sulla schiena.
Cerchiamo ora di capire meglio dove si trova la zona dorsale nella nostra schiena e quali sono i movimenti che può fare.
La zona dorsale, o rachide dorsale, è una regione che si trova tra il rachide cervicale e il rachide lombare, ed è composta da 12 vertebre impilate una sulle altre.
I movimenti principali della zona dorsale sono:
- Inclinazione: movimento di flessione laterale del busto – provate a immaginare di portare la mano destra lungo la coscia cercando di toccare il ginocchio.
- Flessione ed estensione: piegamento in avanti e indietro del busto – immaginate di dover toccare i piedi con le mani o raccogliere un oggetto da terra.
C’è da aggiungere che, seppur in minor misura, compie anche un piccolo movimento di rotazione (torsione).
Sono movimenti che, per un motivo o per l’altro, compiamo ogni giorno della nostra vita, anche più volte al giorno.
Infatti, una delle cause dell’ernia dorsale sembra essere legata ai movimenti ripetitivi o alle posizione mantenute per troppo tempo in flessione e rotazione del busto.
Immaginate un lavoro in cui per diverse ore al giorno si esegue lo stesso movimento, raccogliendo qualcosa da terra posizionandolo su un banco di lavoro di fronte a sé.
Ernia dorsale: sintomi
I sintomi sono simili a quelli della sciatica se legata ad un’ernia lombare o cervicobrachialgia quando legata a una ernia cervicale.
Nel caso specifico dell’ernia dorsale è molto frequente il dolore localizzato a livello centrale o leggermente laterale, sotto o tra le scapole. Il dolore può irradiarsi dalla zona dorsale fino al fianco e, talvolta, fino alla zona più anteriore del torace, lungo le costole.
Un altro sintomo è il dolore notturno, che può compromettere il naturale ciclo del sonno, riducendo la qualità del riposo notturno. La rigidità mattutina o post-attività (lavoro o sport) sono altri sintomi molto comuni.
A volte, anche se più rari dei sintomi precedenti, possono comparire formicolii, intorpidimenti, scosse o un senso di bruciore nella zona dorsale.
Spesso chi soffre di ernia al disco dorsale ha difficoltà a mantenere la posizione seduta per molto tempo (basti pensare a qualsiasi lavoro sedentario come quelli “d’ufficio”).
I movimenti del tronco spesso risultano dolorosi e difficoltosi come piegarsi in avanti con la schiena o raddrizzarsi con il busto, ma anche i movimenti di inclinazione laterale.
Di solito la risposta a farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) come il paracetamolo, ibuprofene è scarsa e limitata nel tempo.
Ernia dorsale: quali esami?
Gli esami diagnostici per individuare questa condizione sono la TAC o la risonanza magnetica. La radiografia, in caso di ernia dorsale, è poco utile perché non consente un’adeguata osservazione dei tessuti come muscoli o dischi intervertebrali.
La risonanza magnetica (RMN) e la TAC consentono, invece, di identificare l’ernia dorsale e il grado della patologia. Inoltre forniscono informazioni utili al fisioterapista specializzato o al medico specialista.
Possiamo quindi dire che la risonanza magnetica non è utile da sola, ma deve essere sempre accompagnata dai sintomi clinici, cioè i sintomi riferiti dal paziente.
Ernia dorsale: cosa fare per guarire?
Se sospetti di avere un’ernia dorsale, la prima cosa da fare è rivolgersi a un fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico o al proprio medico di medicina generale.
Questi due professionisti, dopo un’accurata valutazione (movimenti della schiena sia attivi che passivi, test specifici per ernia dorsale ed esame neurologico):
- Tratteranno direttamente il paziente (il fisioterapista con terapia manuale ed esercizi specifici e mirati o nel caso del medico con approccio farmacologico);
- Invieranno il paziente direttamente al medico specialista (come il neurochirurgo o ortopedico per una ulteriore valutazione).
Per fortuna, eccetto pochi rari casi, l’ernia dorsale è una problematica risolvibile e curabile, seppur dolorosa. Infatti il trattamento dell’ernia dorsale spesso non è chirurgico ma conservativo (farmaci e riabilitazione).
I casi di ernia dorsale che subiscono l’intervento chirurgico sono rari: sono i pochi più seri e disabilitanti o che non rispondono alla terapia conservativa per 3-4 mesi.
Ernia dorsale: cure e trattamenti
Come già detto, i trattamenti per l’ernia dorsale sono generalmente conservativi, comprendendo il trattamento farmacologico (invasivo o non invasivo) e la riabilitazione con il fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico.
L’approccio conservativo mediante la riabilitazione viene proposto dal fisioterapista specializzato e si compone di:
- Terapia manuale: mobilizzazioni e manipolazioni vertebrali del rachide, tecniche di massaggio e rilassamento dei tessuti molli, tecniche di aumento dell’estensibilità muscolare, tecniche manuali per ridurre lo spasmo muscolare.
- Esercizi riabilitativi specifici e mirati con lo scopo di ridurre il dolore del paziente, la rigidità e migliorare la forza muscolare della schiena.