Cos’è la postura corretta
Qual è la tua postura corretta? Spesso negli ultimi tempi, magari sui social ma anche da amici e famigliari si sente il termine postura, ma cos’è, realmente, la postura? La postura è definita come l’atteggiamento corporeo – o posturale – nello spazio.
Possiamo quindi intenderlo, in modo più specifico, come l’assetto che il nostro corpo assume nello spazio attorno a noi. Più specificamente, in relazione alla contrazione di gruppi muscolari specifici (in particolare i muscoli antigravitari), in risposta alla gravità. Cioè, come si comporta il nostro corpo nel sostenere il suo proprio peso.
Nel corso del tempo, in ambito medico è stata data alla postura un’importanza rilevante come possibile causa dell’insorgenza e della persistenza di alcuni disturbi muscoloscheletrici. Tra i problemi più comunemente associati a disturbi posturali rientrano il dolore cervicale, alla mandibola, dorsale, lombare, il dolore all’anca o al ginocchio, al piede o in altri distretti corporei. Questo ha portato alla ribalta l’idea che si debba mantenere una postura corretta.
Questo “termine ombrello” permette di riferirsi a tutti gli atteggiamenti corporei definiti “scorretti”, che il corpo umano assume nello spazio e che, secondo alcune teorie, sarebbero causa fondamentale non solo del dolore, ma anche di infortuni o rigidità.
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica si è impegnata per capire meglio il legame tra postura e insorgenza e mantenimento del dolore in disturbi muscolo scheletrici. Come si capirà nel corso di questo articolo, l’importanza data da molti professionisti alla postura corretta, intesa come soluzione ad alcune patologie muscoloscheletriche, deve essere ridimensionata.
Tipi di postura non corretta
Le teorie che parlano di come la postura non corretta sia causa di disturbi muscoloscheletrici o un fattore di rischio per alcuni infortuni, sentenziano come esistano numerosi tipi di postura scorretta. Ecco una breve panoramica globale:
- ipercifosi – consiste nell’incremento della curvatura toracica o dorsale per la quale la convessità della fisiologica cifosi risulta essere maggiore rispetto alla norma;
- iperlordosi lombare o iperlordosi cervicale – aumento della curvatura lombare per la quale la concavità della normale lordosi cervicale o lombare rispetto alla norma;
- “sway-back” – incremento della curvatura toracica e spostamento posteriore del torace rispetto al bacino associato a incremento della lordosi lombare e a una protrazione in avanti del collo e del capo. Questa tipologia di postura scorretta è quella che classicamente viene definita come un “infossamento” su ste stessi che comporta una chiusura delle spalle, un capo protratto in avanti e una “gobba” toracica o dorsale;
- scoliosi – deviazione della curvatura sul piano frontale posteriore (ovvero il piano che si osserva guardando il corpo da dietro). Questa alterazione della curvatura della schiena è forse la più nominata ed è la più comune a livello dorsale e si associa a ipercifosi toracica;
- lordosi toracica o dorsale – si tratta di un’inversione o tendenza all’inversione della fisiologica curvatura dorsale;
- “spalle chiuse” – comporta una chiusura e anteposizione delle spalle associate, normalmente, a ipercifosi dorsale o toracica.
I sintomi
Precedentemente sono stati spiegati i diversi tipi di “postura non corretta”, ma esistono dei sintomi derivanti da queste situazioni? Come è possibile capire quando una postura è corretta o meno?
Queste domande sono state il punto di partenza da parte dei colleghi ricercatori in ambito posturale, nel corso di diversi anni e studi scientifici alla mano, sembra che la risposta alla prima domanda sia NO.
Infatti, sembra che non esistano veri e propri sintomi da postura non corretta dal momento che tutti gli studi a oggi ci suggeriscono come non sia la postura in sè a dar luogo a problematiche o a sintomi come dolore o rigidità, ma il tempo di mantenimento di QUALSIASI postura. Anche quella che nell’immaginario comune viene definita come “corretta”. In parole più semplici, è quanto tempo manteniamo la stessa posizione il vero problema.
Se la postura scorretta fosse davvero il problema alla base dei sintomi della persona con un disturbo muscolo-scheletrico, i sintomi dovrebbero essere presenti sempre, a tutte le ore del giorno. Fortunatamente, non è così.
Aggiungiamo un altro fattore. Se fosse vero che la postura corretta sia causa di dolore, rigidità o abbia un ruolo fondamentale negli infortuni, non vi sarebbero atleti con scoliosi, ipercifosi o altre deviazioni della colonna vertebrale. Un esempio è il pluri-campione del mondo di velocità nei 100mt Usain Bolt, che ha dichiarato di avere la scoliosi.
E’ importante precisare che le caratteristiche già elencate, che si riferiscono a una “posture scorretta”, sono presenti in persone che però NON presentano alcun sintomo, come dolore o difficoltà di movimento.
Dal momento che la postura scorretta può essere presente anche senza alcun sintomo, le logiche conseguenze sono essenzialmente due:
- non è necessario modificare la postura “scorretta” per eliminare dolori o altre problematiche corporee;
- postura “non corretta” ≠ dolore (le cause sono altre!).
Tutto ciò sfocia in un ragionamento più ampio e articolato secondo cui la postura, qualunque essa sia, sia che siamo seduti, in piedi o sdraiati a letto, è semplicemente il risultato dell’attività muscolare della persona e ognuno ha la sua.
Può succedere che dopo alcuni trattamenti la postura migliori, è la postura scorretta che si modifica?
In questo senso, non è la “postura scorretta” ma è più legato a un altro fenomeno, cioè quello di postura antalgica. Questa postura, come suggerisce il nome, è una risposta al dolore del paziente. Proviamo a fare un esempio: è il caso della postura legata a un’immobilizzazione post-frattura alla gamba, nella quale il paziente tenderà a spostare il corpo verso la gamba non fratturata (sembrando appunto “storto”). Questa postura antalgica si modificherà parallelamente alla guarigione dei tessuti e dei sintomi.
Un altro esempio è la postura legata alla sciatica. Anche in questo caso, il paziente per sentire “meno dolore” assume una postura che può sembrare “storta”, ma è solo temporanea e legata ai sintomi.
Postura corretta: è legata al dolore?
I dolori da postura non corretta sono, storicamente, attribuibili a carico degli arti superiori, della colonna vertebrale e degli arti inferiori.
Come già approfondito nel paragrafo precedente, i dolori o gli altri sintomi che nel tempo sono stati attribuiti alla postura scorretta non possono più essere legati esclusivamente alla posizione che ha il corpo nella vita di tutti i giorni, al lavoro, a casa o quando siamo seduti.
Ad ogni modo, i dolori più comuni che sono stati attribuiti a una postura scorretta in passato sono diversi, ecco una breve carrellata:
- dolore cervicale;
- cervicobrachialgia;
- mal di testa (da cervicale);
- vertigini cervicogeniche o da cervicale;
- dolore di spalla;
- dolore dorsale;
- dolore lombare;
- mal di schiena o lombalgia;
- sciatica o lombosciatalgia;
- dolore all’anca;
- dolore al ginocchio;
- dolore al piede o alle dita dei piedi.
Postura corretta: quali sono le conseguenze?
I dolori da postura non corretta devono essere rivisti, al giorno d’oggi, in base alle nuove scoperte scientifiche, come conseguenza dello stile di vita assunto dagli individui.
Facciamo chiarezza!
Un dolore lombare che insorge dopo un periodo di tempo in posizione seduta, può manifestarsi con la stessa probabilità anche in soggetti con una “postura corretta”.
Facciamo un altro esempio:
Un dolore al ginocchio da sovraccarico, che sia relativo al lavoro o allo sport, è molto probabile che sia una conseguenza proprio di un eccesso di lavoro del ginocchio in risposta all’attività che viene svolta, piuttosto che della “postura scorretta” delle gambe o della schiena.
Come spiegato nelle righe precedenti, le conseguenze della postura scorretta non sono quelle legate alla postura statica del corpo. Le problematiche di dolore o infortunio dovranno essere studiate ricercandone le cause in altri aspetti, che sono molto più rilevanti rispetto alla postura. Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha identificato molteplici fattori di importanza cruciale: stile di vita, forza muscolare, ampiezza di movimento articolare o mobilità articolare, resistenza muscolare, stato di salute generale, patologie concomitanti o pregresse (diabete, patologie reumatiche, interventi chirurgici pregressi o altro) e tanto altro ancora.
Esiste una postura corretta per la schiena?
A questo punto dell’articolo, dobbiamo addentrarci nello specifico della colonna vertebrale, e nella postura della schiena.
In sostanza i concetti espressi precedentemente devono essere ridimensionati e riformulati anche per la colonna vertebrale.
Punto chiave: le problematiche di schiena non sono direttamente conseguenza della postura scorretta. Sono invece la conseguenza di un insieme di fattori, dove la postura risulta essere all’ultimo posto in termini di importanza!
Ecco un esempio per spiegare il concetto:
Prendiamo come riferimento un paziente che soffre di mal di schiena quando è seduto per ore al computer, e con una postura “gobba” – quindi con una “postura non corretta”. In automatico, il pensiero comune è quello per cui, risolvendo la “gobba”, si risolverebbero anche i dolori alla schiena.
La strategia di suggerire al paziente di assumere attivamente una posizione più dritta al computer o in postazione da seduto risulterà essere fallimentare in partenza.
Mantenere per ore questa posizione: siamo sicuri che non porti a conseguenze? Proviamo a tenere il braccio sollevato sopra la nostra testa. La posizione è, anche qui, statica come la posizione assunta dalla persona seduta davanti al pc. Ma la vera domanda è: quanto tempo resisteremmo con il braccio alzato? Prima o poi, si svilupperà dolore, tensione o formicolio o altri sintomi al braccio!
Provare per credere!
Quindi, cosa possiamo fare?
L’unica strategia per non incorrere in dolore a causa della contrazione muscolare prolungata (come quella seduta per allineare la schiena o per alzare il braccio sopra la testa) è quella di cambiare spesso posizione, alzarsi, camminare o eseguire altre attività: delle vere e proprie pause.
Postura corretta: a chi rivolgersi? Da chi andare?
In caso di dolori causati dal mantenimento della stessa postura per ore tutti i giorni, e altre problematiche di natura muscolare, articolare o nervosa, il professionista a cui rivolgersi è il fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico che, attraverso una corretta e precisa valutazione saprà impostare il trattamento più adeguato e individuare se, effettivamente, la posizione assunta sia causa dei sintomi o un fisiologico atteggiamento del corpo del paziente.
Per concludere
Secondo gli studi scientifici e medici condotti negli ultimi anni, non esiste quella che viene considerata “postura corretta”. Infatti, i dolori derivanti dal mantenere il corpo nella stessa posizione per ore tutti i giorni, hanno cause – e quindi rimedi – che non hanno a che vedere con la posizione stessa.
Le cause di questi dolori non sono da ricercare nelle posizioni assunte da noi, ma da come il corpo reagisce alle nostre abitudini. È proprio il fatto di mantenere la stessa posizione a lungo, che causa il dolore. Di conseguenza, i consigli che i medici e i fisioterapisti specializzati danno oggi, hanno a che vedere con:
- la forza muscolare
- la forma fisica
- lo stile di vita
- soprattutto: non mantenere la stessa posizione per tante ore di seguito: cambiarla continuamente, alzarsi in piedi, stirare i muscoli, fare esercizi specifici per il paziente, evitare la sedentarietà.
Grazie per essere arrivati fino alla fine dell’articolo. Spero ti sia stato utile, e che tu abbia imparato cose che ti renderanno la vita un po’ migliore. Se ti è piaciuto il contenuto di questa pagina, condividilo sui social o con le persone che pensi possano essere interessate a questo argomento. Mi aiuterai a far crescere il mio blog, e a creare altri contenuti, e a migliorare quelli che esistono già. A presto e buona salute!
Domande frequenti
No, non esiste una postura corretta unica per tutti. Ogni persona ha una struttura corporea diversa e quindi una posizione che potrebbe essere comoda per una persona potrebbe non esserlo per un’altra. Tuttavia, è importante evitare di rimanere nella stessa posizione per lungo tempo e cercare di variare la posizione del corpo.
Ci sono alcune cose che puoi fare per migliorare la tua postura. In primo luogo, cerca di variare spesso la posizione del tuo corpo. Poi, fai regolarmente esercizi di stretching per mantenere i muscoli flessibili. Inoltre, assicurati che la sedia e il tavolo su cui lavori siano adeguate all’altezza del tuo corpo. Infine, cerca di tenere il collo in posizione neutra quando utilizzi dispositivi tecnologici come smartphone o computer.
Se hai dolore ai muscoli o alle articolazioni a causa della postura, è importante rivolgersi a un medico o a un fisioterapista per una valutazione. Potrebbero essere necessarie ulteriori misure terapeutiche come esercizi specifici o terapia manuale per alleviare il dolore e migliorare la postura.
I dolori che si credeva derivassero dalla postura possono essere dovuti a diverse cause come problemi muscolari, articolari o nervosi. Tuttavia, una posizione statica prolungata può contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare questi dolori.
Se hai dolori muscoloscheletrici o difficoltà di movimento, è consigliabile rivolgersi a un medico o a un fisioterapista per una valutazione e per ricevere un’adeguata terapia. In base alla gravità e alla causa dei sintomi, potrebbe essere necessario anche un trattamento farmacologico o un intervento chirurgico.